2 Capitolo 2 I Night Hunter

<<M-mi chiamo Anna! E mi sono persa, come si esce da qui?>>

<<Quindi sei un umana.

Ma perché stai dando per scontato che io voglia aiutarti?>>

Il ragazzo risponde dandole le spalle.

<<Perché mi hai appena salvata da morte certa!>>

Ella disse decisa.

<<Pensala come ti pare, anche se effettivamente hai ragione, non posso lasciarti morire, seguimi.>>

Il ragazzo dagli occhi azzurri condusse Anna in un cammino verso una meta ancora ignota.

<<Scusa, ma ancora non mi hai detto il tuo nome.>>

<<Mi chiamo Sou, e faccio parte dei Night Hunter.>>

<<Night Hunter? Cosa sono?>>

<<Certo che, per essere una che fino a poco fa stava per morire, parli davvero molto...>>

Anna distolse lo sguardo per l'imbarazzo.

<<... In ogni caso, capirai più tardi, ora siamo quasi arrivati.>>

Difatti, Anna scorse quella che sembrò una città, o meglio, un grande villaggio.

Dava subito nell'occhio grazie alla molteplici luci che illuminavano il luogo altrimenti oscurato dalla notte.

Una volta entrati, Anna si perse ad osservare le case che lo costituirono, alcune erano dei veri e propri capannoni, e altre invece erano delle piccole costruzioni in mattoni.

Per non parlare degli abitanti di quel villaggio, a prima vista sembravano degli esseri umani come Anna o Sou, ma prestando più attenzione, si poteva notare che avevano delle grandi ali sulla loro schiena.

<<C-cosa sono esattamente?>>

La ragazza chiese un po' impaurita dal loro bizzarro aspetto.

<<Tranquilla, sono delle fate, non ti faranno del male.>>

Attraversando il villaggio però, Anna vide anche degli esseri umani, difatti questi non avevano ali.

<<Quindi non siamo gli unici umani qui?>>

Chiese la ragazza sorpresa.

<<Esatto, vengono anche loro dal nostro mondo.>>

<<Nostro mondo? Questo vuol dire...>>

<<Avevi ancora dubbi.>>

<<In effetti no...>>

Alla fine, i due raggiunsero un edificio parecchio diverso da quelli del villaggio, la sua dimensione superava di gran lunga quelle del villaggio, ma soprattutto era molto più moderna rispetto a quest'ultime.

Aveva una forma che ricordava un laboratorio, e delle finestre oscurate per evitare che qualcuno sbirci all'interno, e per finire una porta di ferro inapribile se non con una password.

<<Questo è il quartier generale dei Night Hunter.>>

Disse Sou prima di apprestarsi a mettere il codice.

Una volta aperta la porta, i due entrarono.

L'interno dell'edificio aveva pareti in blu scuro, con il pavimento formato da brillanti mattonelle bianche, insomma, sembrava proprio un laboratorio professionale.

Sou condusse Anna in una stanza dove ad aspettarli ci furono due uomini.

Uno di questi aveva dei corti capelli castani, e si capiva essere la mente dei due, infatti, con il suo camice bianco e gli occhiali da vista che coprivano i suoi occhi verdi, dava proprio l'aria da intellettuale.

L'altro invece era stempiato e muscoloso, un ex militare, nonostante fosse probabilmente nel pieno della mezza età, la sua sola presenza fece intimorire la ragazza, che cercò il più possibile di evitare il contatto visivo con lui.

<<Oh, così abbiamo una nuova arrivata.

Mi chiamo Sebastian, piacere di conoscerti.>>

Disse il ragazzo intellettuale col sorriso sulle labbra.

<<Ehm... grazie, io invece sono Anna.>>

Ella rispose timidamente.

<<Perché non vai a parlare anche con il mio amico? Sta tranquilla, non morde mica.>>

Nonostante la rassicurazione di Sebastian, la ragazza era comunque un po' impaurita mentre si avvicinava all'altro uomo.

<<S-salve...>>

<<Finalmente mi hai parlato, benvenuta Anna, il mio nome è Thomas, vedi di ricordarlo.>>

<<S-Sì!>>

<<Tranquilla, sto scherzando, non sono così rude.

Ma piuttosto, parliamo di cose importanti, siediti.>>

Anna si sedette di fronte ai due nuovi ragazzi.

<<Prima di tutto, come sei arrivata in questo posto?>>

Sebastian chiese.

<<Potete prima dirmi cos'è questo posto?>>

<<Non lo sappiamo nemmeno noi, ed è per questo che abbiamo formato i Night Hunter, per scoprirlo, quindi, ti prego, anche la più minima informazione può essere importante.>>

(Sembrano veramente disperati, chissà quanto tempo hanno passato qui.)

<<... Sono stata portata qui da un ascensore.>>

<<Cosa?! Un ascensore?>>

Sebastian esclamò sorpreso, perfino Thomas, che finora mantenne uno sguardo serio, rimase incredulo.

<<Hai sentito qualcosa di strano nell'ascensore? raccontaci tutto!>>

Proprio quest'ultimo insistette per far continuare il discorso ad Anna.

<<Beh... io e la mia amica stavamo provando un rituale letto su internet, e ad un certo punto, lei ha iniziato a scomparire.>>

Ella disse ancora traumatizzata della cosa.

<<U-un'altra persona?! È... scomparsa!?>>

Il ragazzo col camice rimase lì fermo, incredulo di fronte alla storia della ragazza, non sapeva se crederci o no, d'altronde, sembrava proprio una delle più classiche storia horror.

<<Ti senti bene? Vuoi fermarti un po'?>>

L'uomo ex militare notò la paura che si formò in Anna ricordando ciò che successe poco fa.

<<Sto bene...>>

<<Ti va di riposare cinque minuti?>>

<<Si, grazie.

Un attimo! Dov'è finito Sou?>>

<<Sarà uscito com'è solito fare, come mai lo vuoi sapere?>>

Sebastian chiese.

<<Non l'ho ancora ringraziato come si deve per avermi salvata.>>

<<In tal caso, vuoi che ti aiuti a cercarlo?>>

<<Mi farebbe molto piacere.>>

Allora il ragazzo estrasse una pistola e gliela porse ad Anna.

<<Portati questa per sicurezza.>>

<<E tu non ne hai un'altra?>>

<<Certo! Comunque avviati all'uscita, arrivo tra poco.>>

Così, la ragazza uscì dalla stanza.

<<Sebastian, sei sicuro che sia una buona idea dagli subito una pistola.>>

<<Vedrai che se la caverà, alla fine, ci sono anch'io, sarà come... un test.>>

E infine, Sebastian raggiunse Anna all'uscita e si avviarono alla ricerca di Sou.

<<Sai perché ti ho dato una pistola? Perché dovremo andare nella foresta.>>

CONTINUA

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